“Cavalchina è il nome della zona in cui sorge l'azienda, nome che probabilmente gli è stato attribuito per il fatto di essere stata residenza del conte Cavalchini.”

Collocata all'estremo Sud-Est dell'anfiteatro morenico del Garda fu da sempre di chiara vocazione viticola, infatti il catasto asburgico nel 1848 riporta già l'esistenza di un numero consistente di vigneti con classificazione di I e II categoria. Probabilmente tale classificazione non era su basi solamente qualitative, ma teneva conto anche della costante produttiva del vigneto, cioè della sua resistenza alla siccità, nota dominante dei terreni morenici del Garda. La Cavalchina fu teatro di battaglie nel corso della I e II guerra di indipendenza; a testimonianza della battaglia del 1866 rimane un obelisco di ardesia marrone che ricorda il ferimento del principe Amedeo di Savoia.

L'Azienda Agricola Cavalchina nasce agli inizi del secolo scorso con l'acquisizione del primo nucleo di vigneti, la cantina fu costruita successivamente ed in parte fu destinata a distilleria di vinaccia, impianto che rimase in attività fino al 1967. Il fatto storico più importante legato all'Azienda Agricola Cavalchina nell'ambito vitivinicolo è senz'altro l'invenzione del Custoza, nel senso che la Cavalchina nel 1962 fu la prima a chiamare Custoza il vino bianco della zona, ottenuto dai vitigni di Fernanda, Trebbiano e Garganega e a portare questo vino ad affermarsi nei mercati, allora più importanti, come Roma e Milano.

“Produrre vini di qualità è un'arte e come ogni arte richiede amore, intelligenza ed una lunga pazienza. Senza lasciare nulla al caso. Tenendo ben presenti i tre fattori essenziali che, nel caso nostro, sono il terreno, il vitigno e la vinificazione.”

Filosofia

Noi abbiamo la consapevolezza di aver piantato i vitigni nel miglior habitat possibile, facendo tesoro di un'esperienza pluridecennale. I vitigni, scelti in armonia con le condizioni pedo - climatiche, sono poi sfruttati molto al di sotto della loro capacità produttiva e meno di quanto consigliato dai consorzi di tutela. Questo ci consente di avere uva più sana e ad alto grado zuccherino. La vendemmia è fatta a mano, in più passaggi, per selezionare i grappoli più idonei alla vinificazione, il resto viene messo in commercio.

In altre parole, noi portiamo in cantina l'uva migliore, ciò spiega perché ogni anno produciamo quantità differenti di vino, ma la qualità resta d'alto livello. Nella vinificazione usiamo una tecnica che concilia tradizione artigiana e novità tecnologiche, in modo che gli strumenti offertici dal progresso non intacchino la genuinità del prodotto.

Affermiamo questo con serena coscienza, confortati anche dai lusinghieri riconoscimenti che giurie e commissioni di assaggio hanno rilasciato ai vini della Cavalchina.

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